Sì, sono nuovamente qui.
Stavolta vi propongo un
post più “serio” che rimanda a un episodio successo stamattina
in università e che devo assolutamente condividere con voi tutti,
anche per sapere la vostra opinione in merito.
Durante la lezione di
“storia delle donne e dell'identità di genere” (corso che nomino
per un buon motivo) due ragazze Francesi in Erasmus hanno continuato
a parlottare tra loro esordendo infine con la massima:
“Tanto tutte le
Italiane sono puttane.”
No, non sono Francese né
parlo la lingua. L'ho scoperto grazie alla mia collega, che invece in
Francia ci ha vissuto per anni e ha potuto origliare l'intero
discorso.
Purtroppo.
Tralasciando il fatto che
la frase è stata detta a “storia delle donne” (insomma,
azzeccatissima per onorare il genere femminile), quello che più mi
dispiace non è tanto il contenuto, bensì l'uscita ormai “scontata”
delle nostre cugine, questi velenosi stereotipi che rovinano
gravosamente i rapporti tra questi due splendidi paesi.
È una cosa veramente
tristissima, soprattutto in un'era come quella del ventunesimo secolo
dove queste piccolezze dovrebbero essere ormai superate da decenni.
Non si parla di ironica
presa in giro (sempre accettata e tollerata, ci mancherebbe); queste
sono vere e proprie cattiverie fondate su preconcetti davvero stupidi
e nonsense.
Io, da italiana quale
sono, dichiaro apertamente il mio amore e rispetto per la Francia,
soprattutto per la bellissima e romantica Parigi.
Da storica, poi, non
posso non apprezzare la storia francese e i personaggi che l'hanno
caratterizzata in tutti i suoi aspetti: Vercingetorige, Napoleone,
Hugo, Delacroix...caspita, andrei avanti tutto il pomeriggio!
Per questo rifiuto a
priori le offese Italia-Francia.
Se bisogna riconoscere
dei meriti al paese francese sono la prima a farlo; lo stesso per gli
errori. Metto da parte orgoglio e nazionalismo (questi sono le linee
guida degli stereotipi, almeno da quello che ho visto-sentito)
seguendo invece la sincerità, questa magica qualità!
Non è difficile.
Quello che chiedo,
quindi, è un rispetto. Reciproco.
Chiedo a tutti quei
razzisti (perché razzisti siete se vi comportate così) Italiani e
Francesi di “cessare le ostilità”, “evolversi” e interagire
con l'altro senza luoghi comuni tra i piedi né frasette come “Eh
ma hanno iniziato loro a...”.
Piantiamola. L'asilo
dovreste averlo superato da un bel pezzo.
Se vogliamo progredire,
una riappacificazione (per quale causa, poi, devono ancora
spiegarmela. Non ditemi “calcio” sennò vi tiro una spranga sui
denti!) tra paesi è doverosa.
Detto ciò, abbraccio
calorosamente tutti quegli Italiani e Francesi “fuori dal tunnel”
che hanno saputo scavalcare queste barriere dimostrando grandissima
maturità.
Siete davvero i migliori.
Immagine presa da: http://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2011/06/italia-francia-bandiera.jpg
Un saluto
dall'italo-francesina
G.
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